È da poco uscito al cinema il secondo capitolo della nuova saga cinematografica dedicata all’Uomo Ragno: The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro. Ora, tempo fa scrissi un lungo articolo sul mio blog in cui parlavo del cinema supereroistico (trovate QUI la prima parte e QUI la seconda) fondamentalmente inveendo contro il genere, e la mia opinione in merito non è certo cambiata, ma Spider-Man, un po’ per nostalgia, un po’ perché su schermo rende bene essendo un po’ cazzone di suo, lo considero una piccola eccezione, sebbene rimanga sempre un film targato Marvel. Senza soffermarsi tanto sulla trama (che tanto l’iter morso-del-ragno-poteri-zio-Ben-morto-combatterò-il-crimine è oramai ben noto) mi piacerebbe evidenziare le differenze tra le due saghe, per quanto riguarda soprattutto la caratterizzazione dei personaggi e l’interpretazione del mondo che gira intorno a Peter Parker. A scanso di equivoci, dico subito che preferisco di gran lunga questo nuovo ciclo di pellicole.
Tiè |
Un polpo crucco-ispanico |
????? |
Dopo aver annullato il sequel Spider-Man 4, la produzione mette in cantiere un reboot, che avrà il titolo di The Amazing Spider-Man, affidato alla regia di Marc Webb. Il primo film esce nelle sale nel 2012, a soli 5 anni dalla fine della precedente trilogia, cosa che di certo ha contribuito a far storcere la bocca di tanti fan della saga; di fatto, il confronto troppo ravvicinato ha portato degli stravolgimenti, che per la maggior parte hanno fatto del bene alla pellicola. Più che altro, c’è una storia, una storia che fa da filo conduttore e che innescherà gli eventi che porteranno alla nascita dell’Uomo Ragno e del nemico che troviamo in questo primo film, Lizard. Il tutto, fin dalle prime scene, gira intorno alla scomparsa dei genitori di Peter, collegata in qualche modo al lavoro svolto da Richard Parker per la Oscorp, la società di Norman Osborn. Fin da questo primo capitolo si capisce che molto è cambiato: abbiamo dei toni e delle interpretazioni più seriosi, meno da sitcom, una fotografia che rende il tutto un po’ più dark, un Peter Parker meno anni’60 e più da Ultimate Spider-Man di Bendis. Insomma, è tutto più maturo e in linea coi tempi, meno "fumettoso". Nei panni di Peter troviamo Andrew Garfield, perfettamente calato nella parte, specialmente col costume indosso. Al suo fianco, come protagonista femminile, Emma Stone ricopre il ruolo di Gwen Stacy, che finalmente acquista l’importanza e lo spessore che il suo personaggio merita (anche se sappiamo tutti la fine che farà), non la donna da salvare ma un elemento chiave sia nella lotta contro i nemici sia per il percorso di crescita del protagonista.
Figata 1 |
Electro... in felpa con cappuccio... ma solo perché è nero |
Ancora una volta, la storia tenta di approfondire i rapporti del padre di Peter con la Oscorp, e ancora una volta la nascita del cattivone gira intorno alla potente azienda di Norman Osborn. Se nel primo film il buon Norman è solo una presenza moribonda che viene nominata solo in qualche criptica conversazione tra i vari personaggi, in questo capitolo fa la sua apparizione, che, a sorpresa dura pochi minuti. Di fatto, essendo fin da giovane affetto da una malattia degenerativa, e ormai infermo da tempo, muore sotto gli occhi del giovane figlio Harry, anch’egli colpito dallo stesso male del padre.
Figata 2 |
C'è un altro lieve filo conduttore, più flebile, che riguarda un uomo misterioso che si muove nell'ombra per creare una sorta di big-team dei cattivoni, e che in qualche modo è collegato alla Oscorp e alla morte di Richard Parker. È già previsto un film sui Sinistri Sei, che sia in qualche modo un preambolo?
<3 <3 <3 |
Un aspetto importante da evidenziare, è che questa nuova saga di Spider-Man ha acquisito quel che di Bat-manesco che proprio Bat-Man ha perso con i tre film di Nolan, belli se presi come film a sé stanti, decisamente fuori tema se presi come film dell’uomo pipistrello, ovvero la follia dilagante, i nemici dall’aspetto grottesco, le atmosfere dark, il senso di colpa dell’eroe, l’elemento fantastico per quanto possa risultare assurdo. Perché Nolan ha tolto a Bat-Man la magia del fantastico, giustificando ogni singolo aspetto affinché possa risultare reale e credibile. Cioè, Electro si trasforma prendendo la scossa e finendo in una vasca di anguille elettriche geneticamente modificate!
Ovviamente, inutile parlare dell'inutilità del 3D, giusto? Ma penso che dovremmo farci l'abitudine, almeno per qualche anno, finché non sarà sepolto nuovamente nell'oblio.
Ora, la mia intenzione non è sputare sulla trilogia di Raimi, che da ragazzetto ho amato (a parte il terzo film, ovvio), ma vorrei elogiare la maturità con cui può essere trattata la storia di un ragazzo che viene morso da un ragno OGM e che ne acquisisce i poteri pur rimanendo nel campo del puro intrattenimento.
Morale: se tutti i film Marvel fossero così, si meriterebbero i miei 10 euro.
(Scherzo eh)
Sarà che ormai mi sono abituato a non guardare questi filmetti, ma sinceramente mi sento di obiettare che scene alla Drangonball Evolution ( sì, l'ho citato...sono uno stronzo!!) Ce n'è fin troppe nella seconda saga. Gwen per esempio passa da stramega studentessa/ricercatrice che fa tuor guidati a fare la timidina con Peter, idem Peter che più volte sbeffeggia e affronta a viso aperto molte situazioni, inaltre è un rammollito insicuro. A me non sembra spessore nella psicologia del personaggio, ma incoerenza...
RispondiEliminaComunque è meglio di molti altri, ma resta un filmetto...
Certo, l'ho ribadito più volte, è pur sempre un film Marvel! Però come ho detto penso sia sopra gli altri di una spanna. Poi vedere Goblin è stata un'esperienza mistica XD
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