Era il 1996 quando vide la luce la prima seria collaborazione tra Quentin Tarantino e Robert Rodriguez (escludendo Four Rooms, uscito l'anno precedente), un film trash nell'anima, un B-Movie con i controfiocchi, una trama che non dà nulla per scontato. Dal tramonto all'alba (From dusk till dawn) è un noir/exploitation che va poi a confluire nello splatter più estremo e di serie B, un film che i patiti del genere è difficile che non conoscano. Per tutti gli altri mi limiterò a fare solo un breve riassunto della trama, per poi passare all'argomento principale.
Due rapinatori in fuga, i fratelli Gecko (interpretati da George Clooney e da Quentin Tarantino) tentano di attraversare il confine tra Texas e Messico per evitare la galera. Durante il loro sfrenato viaggio si imbattono nell'ex reverendo Fuller (Harvey Keitel) e i suoi due figli (la femmina era interpretata da Juliette Lewis), i quali vengono costretti a nascondere nel camper i due fratelli così da oltrepassare la frontiera senza problemi. Arrivati in Messico, fanno sosta al night club Titty Twister, il quale però si rivelerà essere un covo di vampiri mangiafagioli e assetati di sangre. Comincia così una disperata lotta per la sopravvivenza, che si concluderà solo col sorgere del sole.
That's all folks!
La pellicola ha avuto anche un sequel una sorta di prequel, entrambi più che dimenticabili.
Comunque sia, quest'anno è uscita la serie TV di From dusk till dawn, conclusasi negli U.S.A. da poco, che riprende pari pari la trama del primo film dilatandola per 10 episodi.
Date tali premesse...
Date tali premesse...
INUTILITÀ: 10 +
Come già detto, la trama ricalca pari pari il primo film. Solo che, avendo a disposizione 10 puntate da 40 minuti circa l'una, vi sono degli approfondimenti riguardo la vita e il rapporto dei fratelli Gecko, la famiglia dell'ex reverendo Fuller e l'origine dei vampiri del Titty Twister. Che in realtà vampiri non sono. Ma andiamo per gradi.
Come per il film, la serie inizia con una sparatoria che porta alla morte, per mano dei Gecko, dello sceriffo Earl McGraw, personaggio ricorrente nel mondo di Tarantino/Rodriguez, interpretato da Michael Parks nei film (compare anche in Kill Bill e nei due capitoli di Grindhouse, Deathproof e Planet Terror) e da Don Johnson nella serie. Ma il Texas Ranger Freddie Gonzales, personaggio inedito e "allievo" di McGraw, non si rassegna e inizia una caccia solitaria ai due fratelli che lo condurrà fino in Messico. Lungo la strada viene però ostacolato dal socio in affari messicano dei Gecko, Carlos, che si rivela fin da subito essere un succhiasangue. Dall'altro lato ci sono i Fuller, la cui vita si incrocia poco felicemente con quella dei fratelli fuggitivi. Come già detto, i Gecko useranno il loro camper come copertura per attraversare la frontiera indisturbati. Gli equilibri familiari sono però scossi da un segreto riguardante la morte della moglie dell'ex reverendo Fuller. Tra sparatorie, semidrammi familiari e gente dissanguata sbuzzata e disocchiata (non si dice ma mi garba il termine) l'allegra e sconquassata combriccola arriva al Titty Twister, dove ad attenderli c'è la bellissima Santanico Pandemonium (Salma Hayek nel film, Eiza Gonzales nella serie e in entrambe i casi si casca bene) che ha un compito da affidare a Richard Gecko.
Se dicessi di più sarei a forte rischio spoiler, ergo mi fermo con la trama e passo oltre.
APPROFONDIMENTI - con rischio spoiler -
Come per il film, la serie inizia con una sparatoria che porta alla morte, per mano dei Gecko, dello sceriffo Earl McGraw, personaggio ricorrente nel mondo di Tarantino/Rodriguez, interpretato da Michael Parks nei film (compare anche in Kill Bill e nei due capitoli di Grindhouse, Deathproof e Planet Terror) e da Don Johnson nella serie. Ma il Texas Ranger Freddie Gonzales, personaggio inedito e "allievo" di McGraw, non si rassegna e inizia una caccia solitaria ai due fratelli che lo condurrà fino in Messico. Lungo la strada viene però ostacolato dal socio in affari messicano dei Gecko, Carlos, che si rivela fin da subito essere un succhiasangue. Dall'altro lato ci sono i Fuller, la cui vita si incrocia poco felicemente con quella dei fratelli fuggitivi. Come già detto, i Gecko useranno il loro camper come copertura per attraversare la frontiera indisturbati. Gli equilibri familiari sono però scossi da un segreto riguardante la morte della moglie dell'ex reverendo Fuller. Tra sparatorie, semidrammi familiari e gente dissanguata sbuzzata e disocchiata (non si dice ma mi garba il termine) l'allegra e sconquassata combriccola arriva al Titty Twister, dove ad attenderli c'è la bellissima Santanico Pandemonium (Salma Hayek nel film, Eiza Gonzales nella serie e in entrambe i casi si casca bene) che ha un compito da affidare a Richard Gecko.
Se dicessi di più sarei a forte rischio spoiler, ergo mi fermo con la trama e passo oltre.
APPROFONDIMENTI - con rischio spoiler -
Allora, nel complesso la serie è buona, ben recitata, ben diretta, con effetti speciali notevoli. Ma, ed è un grosso ma, che mi punzecchia fin da quando ho iniziato a guardarla, non è Dal tramonto all'alba. Va guardata prendendola come un prodotto a sé stante, escludendola dal filone dell'exploitation, escludendola da qualsiasi cosa vi piaccia del cinema di Tarantino e Rodriguez. Va guardata senza preconcetti insomma per gustarla a pieno, anche perché se l'incipit e i personaggi sono gli stessi, la serie prende una strada parallela dalla pellicola. Quindi resettiamo ciò che ho detto nei preamboli, anche "inutilità 10+", e cerchiamo di essere obiettivi.
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Senza approfondire la storia della famiglia Fuller, che gira intorno alla perdita della fede del reverendo, passiamo al ranger Gonzales. Dopo la morte di McGraw parte alla ricerca dei due Gecko abbandonando la moglie e la figlia il giorno prima del battesimo di quest'ultima. La partenza gli è imposta da una promessa fatta al defunto sceriffo, e quindi è per lui una missione. Come già accennato prima, viene più volte ostacolato dal socio in affari dei Gecko, che si scoprirà essere un culebra, e viene anch'egli in contatto col coltello di Richard. È lui infatti che farà entrare in gioco il professor Tanner, che però verrà fatalmente attratto fino all'ossessione dal pugnale.
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Tra preconcetti vari, abituarsi alla non-presenza di Clooney, Tarantino e Co., i primi episodi prendevano davvero poco. Inoltre, sembrano essersela presa con calma, dato che la compagnia arriva al Titty Twister solo alla fine della quinta puntata; proprio come il film, anche la serie è divisa in due parti, la prima più sul thriller/noir, l'altra più sull'horror. Ma sorbirsi 200 minuti su due tizi che vogliono superare la frontiera non è affatto semplice. Che poi ci siano trame e sotto trame a rendere il tutto interessante questo è fuori dubbio, ma a parer mio avrebbero potuto tagliare almeno un paio di puntate della prima parte. Una cosa che mi è piaciuta molto e che si fa notare fin dal primo episodio è la narrazione da diversi punti di vista della stessa scena, un espediente che dà dinamicità alle puntate, anche se forse tende un attimo ad allungare il brodo.
Ma se per questa prima parte il tutto sembra sottotono, dal sesto episodio la serie ingrana la marcia e parte alla grande. Specialmente il settimo, l'ultimo dei tre diretti dallo stesso Rodriguez, vede un'esplosione di arti teste budella e altre parti del corpo in un'orgia di sangue e viscere che vengono sparse per tutto il locale e sbranate dai vampiri. Decisamente l'episodio più divertente di tutta la serie, e quello in cui più si vede il tocco del buon Robert. In questa seconda metà insomma, si ha un vero sviluppo della trama, in cui i personaggi vengono fuori per quello che sono realmente, in cui si dipanano o si amplificano le differenze e gli attriti. Sono storie di famiglie: i Fuller, i Gecko, i Gonzales, i culebras. E si sa, nessuno può essere velenoso quanto un proprio caro imbastardito. Con la trama mi fermo qui per il solito spoiler-alert; come sapete non vi voglio sulla coscienza.
Quindi, abbiamo in più l'elemento esoterico-magico che non c'era nel film. Dopo tutto ci può stare, perché di sicuro per sviluppare ulteriormente una trama che era fine a se stessa (e non in modo negativo perché il film è fighissimo) servivano altre sfaccettature che dessero spessore ai personaggi stessi.
La cosa che mi ha dato fastidio è stato il voler trovare per forza punti di contatto col mondo cinematografico di Rodriguez e Tarantino, per un prodotto che, sebbene sia stato sviluppato e adattato dallo stesso Rodriguez, nulla ha a che fare con quel mondo; e invece ci troviamo fastidiose auto-citazioni, ora complicate da spiegare a parole, inserite quasi a caso in qua e là. Anche il personaggio di Sex-Machine è stato stuprato nell'essenza; mentre nel film era un cliente del Titty Twister (ed era interpretato da Tom Savini), qui è il professor Tanton a rivestire i suoi panni, e non capisco per quale motivo un professore dovrebbe mettersi una mitragliatrice sul pacco. Cose da nerd fissato e ipercritico? Ci sta, ma l'inserimento di elementi "pulp" in un contesto che non ha niente di "pulp" più che abbellire rende il tutto meno serio. Non che ci sia nulla di male, ma i toni della serie sono decisamente più seriosi (ahah, serie, seriosi, eh...) rispetto a quelli canzonatori, citazionisti e tipicamente exploitation del film. Perfino i vampiri non sono gavettoni di gomma che esplodono in mille pezzi!
Consigliata? Perché no. Riprendendo un discorso già fatto, se preso come prodotto a sé è molto buono. Inoltre la serie è già stata rinnovata per una seconda stagione, il finale aperto lo faceva supporre, e sono curioso di vedere come il buon Robert proseguirà le vicende dei fratelli Gecko.
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