Ciao a tutti! Ultimamente sono tornato a cibarmi di vecchi registi italiani che portarono l'horror nostrano a livelli più che rispettabili, spesso fungendo addirittura da capostipiti di generi e stili, scoprendo pellicole anche importanti che in passato erano sfuggite al mio occhio vigile.
Più in particolare, volevo parlare molto brevemente della saga zombesca italiana e del filone dei cannibal movie.
Con Zombi 2 (1979), Lucio Fulci passa al cinema horror inaugurando una saga che farà storia, nel bene e nel male. Fu considerato un sequel apocrifo di Dawn of the Dead (1978) di George A. Romero, che solo in Italia uscì col titolo Zombi, ma in realtà le due pellicole non sono affatto collegate, tanto più che all'estero il film di Fulci è stato distribuito semplicemente come Zombie. Nonostante ciò, Romero e Argento (Dario, produttore di Dawn of the Dead) mandarono una lettera intimidatoria a Fulci, anchè perchè facendo uscire il film nel '79 e riscuotendo un ottimo successo, impedì di fatto l'uscita di Day of the Dead (Il giorno dei morti viventi, uscito poi nel 1985). Quisquilie legali a parte, il film divenne un cult, riportando gli zombie alla loro originale provenienza caraibica nell'universo del Voodoo, rifacendosi quindi maggiormente ai film anni '30 e '40 sui morti viventi.
Fulci iniziò anni dopo a lavorare su un altro film, ma dovette abbandonare per problemi di salute. La pellicola fu quindi portata a termine da Bruno Mattei e Claudio Fragasso, e il risultato è stato Zombi 3 (1988). O. Mio. Dio. Se non conoscete questi due GRAAAANDI registi italiani, guardatevi il film, e capirete molte cose. Dialgohi senza senso o continuità, clichè, scene a caso e zombi che un po' corrono, un po' camminano lenti, altri usano armi, alcuni mangiano la gente, e così via. Un'accozzaglia di cose random messe insieme a casaccio. Come se non bastasse, nello stesso anno esce anche Zombi 4 (After Death) diretto stavolta solo da Fragasso. Altra grande troiata che mi ha lasciato un dubbio enorme: c'è la nebbia ai tropici?
Tornando al cinema che conta, Fulci tornò più volte a dirigere film sugli zombi, ancora facendo scuola, mantenendo quelle atmosfere oniriche e surreali tipiche del suo cinema. I film in questione vanno a comporre un trilogia concettuale conosciuta come Trilogia della Morte, che è composta da Paura nella città dei morti viventi (1980), ...e tu vivrai nel terrore! L'aldilà (1981) e Quella villa accanto al cimitero (1981). Tutti e tre bellissimi film, molto caratteristici e particolari, di cui vi consiglio specialmente il secondo di essi, L'Aldilà!, tutt'oggi considerato un capolavoro di genere. In queste tre pellicole le location si spostano dai caraibi alle piccole e spettrali cittadine degli Stati Uniti, prendendo quindi distacco da Zombi 2 già dal principio. In più i morti viventi sono collegati a maledizioni e riti magici, anche se L'Aldilà è ambientato in Louisiana, dove è nota l'alta concentrazione di comunità di religione voodoo.
Umberto Lenzi è anche inventore di un genere che ha poi spopolato negli anni '80, ovvero il cannibal movie, un genere totalmente italiano. La prima pellicola che risale a questo filone è Il paese del sesso selvaggio (1972) anche se ancora molto acerbo in quanto più vicino al cinema dì avventura che all'horror, e vi è una sola scena di cannibalismo. Il tema fu poi ripreso da Ruggero Deodato nel 1977 prima con Ultimo mondo cannibale e poi nel 1980 col celeberrimo Cannibal Holocaust. Nel primo dei due ci sono molti rimandi al film di Lenzi; alcune scene sono molto simili, e in più anche la trama presenta molti punti in comune, anche sostanziali. La differenza fondamentale è che si inizia a usare una dose massiccia di violenza e di scene di sesso anche abbastanza spinte, che rimarranno dei canoni per i cannibal successivi.
Lenzi riprenderà il genere con altri due film, ovvero Mangiati vivi! (1980) e Cannibal Ferox (1981), la cui distribuzione fu vietata in molti paesi a causa delle scene esageratamente efferate.
Lenzi riprenderà il genere con altri due film, ovvero Mangiati vivi! (1980) e Cannibal Ferox (1981), la cui distribuzione fu vietata in molti paesi a causa delle scene esageratamente efferate.
Fondamentalmente lo svolgimento di queste pellicole è abbastanza semplice: dei turisti o esploratori, spesso americani, si addentrano in posti inesplorati e si imbattono in tribù indigene che non sono state nemmeno sfiorate dalla civilizzazione. Morale, i turisti o esploratori di turno vengono inprigionati e sbranati uno per uno. Ma dietro a questa banalità si trova sempre una critica verso la cosiddetta civiltà, in quanto l'uomo civilizzato è disposto ogni giorno a mangiarsi l'uno con l'altro per sopraffare il prossimo. Non per niente i prigionieri delle tribù sono disposti a fare qualunque cosa pur di tornare alla loro quiete quotidiana: bellissima la scena in Ultimo mondo cannibale in cui il ricercatore in fuga riesce ad uccidere uno dei suoi inseguitori cannibali, per poi squartarlo e cibarsi del suo fegato, di modo che gli altri della tribù lo rispettino e lo temano, lasciandolo andare.
Nel corso del 2013 Eli Roth entrerà a far parte della cricca col film The green inferno, omaggiando il cannibal movie di Deodato e Lenzi.
Bella recensione, complimenti, ma toglimi una curiosità: Lo zombie Confucio ti è venuto in mente mentre scrivevi quest'ultima recensione?
RispondiEliminaGrazie! Veramente no, m'è venuto in mente dopo aver visto un film di zombie cinese!
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