Ciao a tutti i lettori. Torno a parlare di cinema esulando stavolta dall'horror e dal trash, miei generi prediletti. Vi voglio invece parlare di uno dei più grandi attori e registi comici di sempre, che se avete letto il titolo già sapete di chi parlo: Mel Brooks. Sono sicuro che tutti lo conoscano almeno per un paio di film, come Frankenstein Junior (Young Frankenstein, 1974) e Robin Hood - Uon uomo in calzamaglia (Robin Hood: Men in Thights, 1993), forse tra i suoi più celebri. Se così non è potete facilmente rimediare!
La sua filmografia, in effetti, non è poi così vasta, 11 pellicole dirette dal '68 al '95, ovviamente inframezzate da molti altri lavori come sceneggiatore e attore, ma comunque 11 pellicole molto varie e tutte godibili, accomunate dalla smisurata vena comica dell'artista e di tutti i suoi attori. Brooks è famoso specialmente per le parodie: oltre le due già citate, si hanno anche Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco (Blazing Saddles, 1974) che parodizza il genere western, Alta Tensione (High Anxiety, 1977) praticamente un collage di vari film di Alfred Hitchcock rivisitati, Balle Spaziali (Spaceballs, 1987) parodia di Star Wars arricchita da altre citazioni (si va da Star Trek ad Alien!) e Dracula Morto e Contento (Dracula: Dead and Loving it, 1995), suo ultimo film da regista, che ironizza sul mito cinematografico del vampiro prendendo spunto specialmente da Dracula di Tod Browning, 1931.
Approfondendo la sua filmografia ho trovato però tre film che mi hanno sorpreso particolarmente in quanto non convenzionali rispetto al resto della sua produzione, e decisamente meno noti.
Dopo anni di cabaret e di televisione, Mel Brooks scrive e dirige il suo primo film nel 1968, The Producers, con Zero Mostel e Gene Wilder (quest'ultimo collaborerà più volte con Brooks sia come attore sia come autore). Il produttore di musical di Broadway Max Bialystock, ormai alla frutta, finanzia i suoi spettacoli seducendo facoltose vecchiette che in cambio gli firmano sostanziosi assegni; da qui il triste titolo italiano Per favore non toccate le vecchiette. Quando però incontra il contabile del fisco Leo Bloom, incaricato di controllargli i conti, si mette in testa di organizzare una truffa milionaria, riuscendo a coinvolgere nel piano anche lo stesso Bloom: farsi finanziare per un milione di dollari per poi produrre il più grande flop della storia di Broadway, in modo da non dover restituire i guadagni dell'opera e tenersi i soldi. Dopo aver cercato la peggiore sceneggiatura al mondo, punteranno tutto sulla storia scritta da un nostalgico del Terzo Reich intitolata Primavera per Hitler, un palese elogio al furher che verrà poi trasformato in una commedia demenziale dai toni molto gai! Ovviamente l'opera diviene un successo di critica e di pubblico, e i due truffatori si ritrovano con un bel vestito a righe.
The Producers ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale nel 1969.
Nel 2001 è stato prodotto un remake, stavolta un vero e proprio musical di Broadway, con protagonisti Nathan Lane e Matthew Broderick. Un buon cast, che comprende anche Will Ferrel e Uma Thurman, ma a mio avviso non ai livelli dell'originale.
Dopo il primo grande successo, Brooks dirige The Twelve Chairs (Il mistero delle dodici sedie, 1970) commedia dai toni decisamente amari, tratto dal romanzo di Lja Ilf e Eugenij Petrov.
La vecchia suocera di Ippolit Vorobyaninov, nobile russo decaduto dopo la rivoluzione, rivela in punto di morte di aver nascosto i gioielli di famiglia in una delle dodici sedie della sala da pranzo della vecchia casa. Partito alla ricerca del tesoro, Ippolit scopre però che le sedie sono sparse un po' per tutta la Russia, e quindi inizia a girovagare aiutato dal ladruncolo Ostap. In più ad ostacolarlo c'è anche un prete ortodosso, padre Fyodor, anch'egli a conoscenza del fatto.
Rimasti tutti a bocca asciutta e senza soldi per viaggiare, Ippolit dovrà scendere a compromessi per campare.
Questo è il film che più esula dai toni classici di Mel Brooks: nonostante presenti tanti aspetti comici e anche grotteschi, con personaggi assurdi e esasperati come il prete meschino e truffaldino, presenta una critica al regime sovietico, e si conclude poi con un finale a dir poco amaro, tanto che la sensazione è quella di non guardare un film di Brooks. Un'ottima pellicola anche per questa ragione, dato che il comico dimostra di saperci fare in più campi differenti.
L'ultimo film di cui voglio parlarvi è Silent Movie (L'ultima follia di Mel Brooks, 1976), che da come dice il titolo è per l'appunto un film muto! La storia è incentrata su un regista (interpretato dallo stesso Mel Brooks) che, ormai disintossicatosi dall'alcol, vuole tornare in pista dirigendo un film muto; la casa di produzione a cui lo propone è però in crisi e sta per essere inglobata dalla Engulf & Devour (letteralmente Trangugia e Divora), quindi si propone di ingaggiare i più grandi divi di Hollywood e salvare così la piccola casa di produzione, andando a importunare con i suoi collaboratori (Marty Feldman e Dom Deluise) Burt Reynolds, James Caan, Liza Minnelli, Paul Newman e altri (interpretati da loro stessi) per convincerli a firmare il contratto e partecipare al film. Oltre alla trama principale ci sono poi gag del tutto separate dalla storia, con alcuni classici del cinema muto rivisitati come le torte in faccia (ad un agente di polizia in moto). Molto divertenti anche i divi prestati alla comicità di Mel Brooks, tra cui c'è anche il mimo francese Marcel Marceau che per inciso è l'unico che parla in tutto il film! Altra grande prova per Brooks che riesce, ancora una volta, ad omaggiare il cinema del passato riuscendo però ad essere sempre originale e mai scontato, offrendo anche una critica al sistema cinematografico di Hollywoodd.
Si conclude la carrellata di film "speciali" di Mel Brooks, spero di avervi incuriosito un minimo!
Alla prossima!
Dopo anni di cabaret e di televisione, Mel Brooks scrive e dirige il suo primo film nel 1968, The Producers, con Zero Mostel e Gene Wilder (quest'ultimo collaborerà più volte con Brooks sia come attore sia come autore). Il produttore di musical di Broadway Max Bialystock, ormai alla frutta, finanzia i suoi spettacoli seducendo facoltose vecchiette che in cambio gli firmano sostanziosi assegni; da qui il triste titolo italiano Per favore non toccate le vecchiette. Quando però incontra il contabile del fisco Leo Bloom, incaricato di controllargli i conti, si mette in testa di organizzare una truffa milionaria, riuscendo a coinvolgere nel piano anche lo stesso Bloom: farsi finanziare per un milione di dollari per poi produrre il più grande flop della storia di Broadway, in modo da non dover restituire i guadagni dell'opera e tenersi i soldi. Dopo aver cercato la peggiore sceneggiatura al mondo, punteranno tutto sulla storia scritta da un nostalgico del Terzo Reich intitolata Primavera per Hitler, un palese elogio al furher che verrà poi trasformato in una commedia demenziale dai toni molto gai! Ovviamente l'opera diviene un successo di critica e di pubblico, e i due truffatori si ritrovano con un bel vestito a righe.
The Producers ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale nel 1969.
Nel 2001 è stato prodotto un remake, stavolta un vero e proprio musical di Broadway, con protagonisti Nathan Lane e Matthew Broderick. Un buon cast, che comprende anche Will Ferrel e Uma Thurman, ma a mio avviso non ai livelli dell'originale.
Dopo il primo grande successo, Brooks dirige The Twelve Chairs (Il mistero delle dodici sedie, 1970) commedia dai toni decisamente amari, tratto dal romanzo di Lja Ilf e Eugenij Petrov.
La vecchia suocera di Ippolit Vorobyaninov, nobile russo decaduto dopo la rivoluzione, rivela in punto di morte di aver nascosto i gioielli di famiglia in una delle dodici sedie della sala da pranzo della vecchia casa. Partito alla ricerca del tesoro, Ippolit scopre però che le sedie sono sparse un po' per tutta la Russia, e quindi inizia a girovagare aiutato dal ladruncolo Ostap. In più ad ostacolarlo c'è anche un prete ortodosso, padre Fyodor, anch'egli a conoscenza del fatto.
Rimasti tutti a bocca asciutta e senza soldi per viaggiare, Ippolit dovrà scendere a compromessi per campare.
Questo è il film che più esula dai toni classici di Mel Brooks: nonostante presenti tanti aspetti comici e anche grotteschi, con personaggi assurdi e esasperati come il prete meschino e truffaldino, presenta una critica al regime sovietico, e si conclude poi con un finale a dir poco amaro, tanto che la sensazione è quella di non guardare un film di Brooks. Un'ottima pellicola anche per questa ragione, dato che il comico dimostra di saperci fare in più campi differenti.
L'ultimo film di cui voglio parlarvi è Silent Movie (L'ultima follia di Mel Brooks, 1976), che da come dice il titolo è per l'appunto un film muto! La storia è incentrata su un regista (interpretato dallo stesso Mel Brooks) che, ormai disintossicatosi dall'alcol, vuole tornare in pista dirigendo un film muto; la casa di produzione a cui lo propone è però in crisi e sta per essere inglobata dalla Engulf & Devour (letteralmente Trangugia e Divora), quindi si propone di ingaggiare i più grandi divi di Hollywood e salvare così la piccola casa di produzione, andando a importunare con i suoi collaboratori (Marty Feldman e Dom Deluise) Burt Reynolds, James Caan, Liza Minnelli, Paul Newman e altri (interpretati da loro stessi) per convincerli a firmare il contratto e partecipare al film. Oltre alla trama principale ci sono poi gag del tutto separate dalla storia, con alcuni classici del cinema muto rivisitati come le torte in faccia (ad un agente di polizia in moto). Molto divertenti anche i divi prestati alla comicità di Mel Brooks, tra cui c'è anche il mimo francese Marcel Marceau che per inciso è l'unico che parla in tutto il film! Altra grande prova per Brooks che riesce, ancora una volta, ad omaggiare il cinema del passato riuscendo però ad essere sempre originale e mai scontato, offrendo anche una critica al sistema cinematografico di Hollywoodd.
Si conclude la carrellata di film "speciali" di Mel Brooks, spero di avervi incuriosito un minimo!
Alla prossima!
SIlent Movie lo avevo in programma di vedere da anni.. e non ho mai avuto il tempo, quello delle sedie non mi ha mai convinto, the producers è un classico. Bravo a Domenico, accendo subito i torrent.
RispondiEliminaSilent movie lo consiglio vivamente,davvero originale. (per i torrent non dirlo a voce tanto alta...) Grazie d'essere passato!
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