lunedì 5 marzo 2012

Recensione: The Walking Dead

COMIC BOOKS vs TV SERIES

Locandina della serie TV
Edizione U.S.A. - Volume 1
Ciao a tutti! Quella di cui sto per parlarvi è una serie oramai di grande successo, che si parli del fumetto o della serie TV. Ma per quelle 4 persone che non dovessero ancora conoscerlo, ecco la recensione di The Walking Dead.

Nata nel 2003 come serie a fumetti, scritta da Robert Kirkman e disegnata inizialmente da Tony Moore, The Walking Dead narra le vicissitudini di alcuni sopravvissuti all'apocalisse zombi. Niente di nuovo; niente di innovativo. Se non che riesce a coinvolgere e a catturare chi lo guarda (e chi lo legge) puntando molto, secondo alcuni anche troppo, sui sentimenti negativi e positivi dei protagonisti anzichè sugli zombi. Ma andiamo per ordine.

TRAMA IN BREVE
Il poliziotto Rick Grimes si risveglia dal coma su di un lettino d'ospedale dopo che era stato ferito durante una sparatoria molti giorni addietro. Ma il mondo non si presenta più come lo conosceva: ora dominano i morti viventi, alla ricerca soltanto di carne umana. Tornato a casa scopre che la sua famiglia non c'è più, ma nella casa dei vicini sono asserragliati un uomo e suo figlio. Passando del tempo con loro, Rick inizia ad orientarsi in un mondo totalmente nuovo per lui, e scopre che i sopravvissuti si sono rifugiati ad Atlanta, dove i militari hanno creato una zona di sicurezza e Rick, recuperata la divisa e la pistola, parte verso la città, alla ricerca della moglie Lori e del figlio Carl. Arrivato a destinazione, scopre purtroppo che anche Atlanta è persa e viene accerchiato da un'orda di zombi. Ormai rassegnatosi alla morte, Rick si imbatte in Glenn, un giovane ragazzo asiatico ormai pratico nel muoversi in mezzo ai morti, che lo porterà all'accampamento dei superstiti della città. Il caso vuole che ivi vi siano anche Lori e Carl, sani e salvi, e Shane, poliziotto collega e amico di Rick in una vita che sembra ormai lontana.
L'arrivo all'accampamento non si rivela per Rick un punto d'arrivo, ma solo un punto di partenza verso la conoscenza di un mondo dominato dalla morte e dalla violenza, che non si limiterà a restare fuori, ma si farà strada verso l'anima del protagonista e di tutti gli altri personaggi.

MONDI PARALLELI
La storia finora raccontata si svolge nei primi capitoli del primo volume dell'edizione italiana, Giorni perduti (che raccoglie i primi sei volumetti dell'edizione americana) su cui si basa anche buona parte della prima stagione della serie TV. 
Ovviamente, fin da subito si nota qualche piccola differenza tra i due progetti: i personaggi di contorno cambiano, restano ovviamente invariati quelli principali, e nel telefilm troviamo qualche episodio inesistente nel fumetto; nonostante questo, sia fumetto che serie TV sanno mantenere alta la tensione e l'adrenalina, bilanciando il tutto con una soppesata dose di dramma. Comunque l'adattamento per la TV resta bene o male fedele alla storia di Kirkman. 
Fino a un certo punto. -Da qui in poi potrebbero esserci spoiler-
Rick, riunendosi al gruppo di supersiti, ritrova anche Shane, amico e collega, che si scopre ben presto essere divenuto l'amante di Lori, moglie di Rick. Nonostante questo, al ritorno dell'amico, che pensavano essere morto, Shane sembra fare un passo indietro, ma col tempo la gelosia nei confronti di Rick emerge in modo sempre più forte. A questo punto, nel fumetto, Shane sta per uccidere Rick ma Carl (figlio di Rick) spara all'uomo ferendolo a morte. Nella serie TV invece questo non accade; si assiste invece ad una serie di eventi che faranno crescere la tensione tra i due amici, fino ad arrivare all'inevitabile scontro. 
Questo effetto Slining Doors che viene a crearsi seguendo entrambe le serie mi ha affascinato fin da subito perchè è come assistere alla nascita di due universi paralleli! In più pensavo a come si sia divertito Robert Kirkman a scrivere due storie differenziandole per quell'unico particolare rilevante, separando così nettamente i due binari.
Le due storie torneranno ad andare quasi di pari passo nella seconda stagione della serie TV. Sempre relativamente, essendoci quell'anomalia spazio-temporale che si chiama Shane!
Cercherò di non dirvi altro a riguardo perchè non voglio svelarvi troppo della storia, anche se mi piacerebbe parlarne a lungo!

BREVI NOTE STILISTICHE
I disegni nei primi sei volumi dell'edizione originale (raccolti nel volume 1 dell'edizione italiana) sono di Tony Moore, mentre dal 7° numero in poi sono curati da Charlie Adlard. Personalmente i disegni di Adlard non mi convincono più di tanto, preferivo Moore, però sappiamo tutti che si tratta di gusti personali! 
Parlando della storia, è impossibile non notare quanto l'inizio sia simile a quello del film 28 giorni dopo (di Danny Boyle, 2002), consigliatissimo agli amanti del genere zombesco o horror in generale, ma chiamala citazione, chiamala omaggio, sta bene così com'è. Poi il resto della storia è pieno di "cose da zombi", inevitabilmente, i cervelli molli non offrono molte possibilità narrative: c'è quello che viene morso e decide di farsi abbandonare, c'è quello che viene morso e viene ucciso dalla persona a lui più vicina, ecc... Però, come già detto nell'introduzione, la forza della serie sta nel volere raccontare come gli uomini vengono cambiati da questo nuovo mondo piuttosto che le vicissitudini strettamente collegate agli zombi. I morti sono il contorno, il contesto che devi  accettare per poter sopravvivere, che devi combattere per poter proseguire, per te stesso e per le persone che ami.
C'è chi dice pure che la storia si basa pure troppo sulle emozioni, sparando commenti del tipo "Sembra Beautiful con gli zombi!", soprattutto riferendosi alla serie TV che, ovviamente, ha maggiore visibilità del fumetto, per lo meno in Italia. Specifico che, come per tutto, anche qui si tratta di sensazioni personali. Io penso che nella serie ci siano azione, horror, dramma e sentimento mixati in quantità adeguate. In un gruppo composto da un pugno di persone che hanno scansato l'apocalisse per un soffio credo che probabilmente nascano sentimenti come amore, odio, gelosia, invidia, simpatia, antipatia e quant'altro. 
In un mondo ostile in cui puoi morire sbranato da un qualcosa che prima era umano, che potrebbe essere stato tuo amico, familiare o amante, ti aggrappi all'unica cosa che ti rende differente dagli zombi, dai morti, dalla morte stessa: emozioni e sentimenti sono le ultime barriere che ci separano dall'annullamento di ogni traccia di umanità.
Parlando della serie TV invece, preferisco di gran lunga la seconda stagione, i cui avvenimenti sono collegati a quelli del volume 2 dell'edisione italiana, con qualche sostanziale variazione. In confronto alla prima stagione, è più attiva e riesce a dare più spessore ai vari personaggi. In più, in aggiunta al fumetto, c'è una tensione crescente tra Rick e Shane che, come accennato prima, avrà il suo apice in una lotta tra i due che porterà entrambi ad un passo dalla morte.

Questo era The Walkin Dead, consigliatissimi sia il fumetto che la serie TV.

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4 commenti:

  1. Seguo sia la serie televisiva che il fumetto e mi piacciono entrambe, anche se all'inizio mi chiedevo perchè si distaccasero così tanto, ora ne sono felice almeno posso continuare a seguire entrambe senza spoilerarmi il seguito!
    :D

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  2. Infatti è questo il bello! Però il fumetto è troppo drammatico :( ho letto in questi giorni il numero 8 e m'ha rovinato la giornata :'( non vorrei spoilerarti niente non so a che punto sei te...

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    1. Dal primo numero è un escalation di sofferenza, quel numero è pesantissimo (io sto aspettando l'11, quindi niente spoiler al massimo li faccio io)
      Come insegna la scuola Stephen King devi odiare i tuoi personaggi e fargli capitare il peggio...
      quanto li adoro.

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    2. Ecco appunto. Appena visto l'undicesimo episodio della serie. Tristezza a palate...

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