È scoppiata la polemica, l’ennesima, intorno a una manifestazione letteraria per la presenza di editori apertamente fascisti/nazisti. Se non sapete di cosa si stia parlando, Zerocalcare ha annunciato che non parteciperà all’evento Più libri più liberi a Roma a causa della presenza tra gli espositori di Passaggio al bosco, dopo un appello di circa 80 autori e intellettuali, tra i quali anche Alessandro Barbero e Anna Foa, per escludere tale editore dalla fiera. Non si parla ovviamente di una casa editrice che fa divulgazione storica e critica ma, appunto, della libera diffusione di idee e ideologie che nel secolo scorso hanno donato anni non proprio gioiosi all’Europa e al mondo intero.
Potrebbe essere però l’occasione di iniziare a pensare a un’azione
collettiva, spettante soprattutto alle case editrici usando l’eco di autori in
vista: chiedere alle organizzazioni delle maggiori fiere del settore di stilare
regolamenti che prendano in considerazione in maniera molto più seria il
rispetto e l’adesione ai valori costituzionali. Ci sorbiremmo certamente per un
po’ le lagne dei nostri amici fascisti sulla libertà d’espressione, sul non si
può più dire niente signora mia e sulla dittatura comunista anche quando
governa la destra, ma potrebbe valere la pena pagare questo scotto se nel lungo
termine avessimo delle fiere senza case editrici che sembrano guidate
letteralmente da Goebbels.
Si pone però un problema molto più ampio che riguarda non tanto le fiere in sé, ma come
ostacolare la diffusione della cultura fascista tour court: siamo ancora in
tempo? La Repubblica Italiana è nata dall’antifascismo ma fin dalla sua nascita
ha fatto dell’anticomunismo un proprio punto fermo. Dal 1945 alla fine della
Guerra Fredda un punto cardine della politica interna italiana è stato il non
portare al governo il più grande partito comunista dell’Europa occidentale,
vedi Piano Solo, Golpe Borghese, Gladio, l’impedimento alla realizzazione del
compromesso storico (sia da parte degli USA che dell’URSS) e, insomma, tutta la
strategia della tensione, che di fatto vedeva nei movimenti neofascisti dei
fedeli alleati nella lotta al comunismo garantendone la sopravvivenza e l’ingresso
di fatto nelle istituzioni. E dal ’94, da quando Berlusconi ha legittimato e
portato al governo fascisti e secessionisti, parole sue, il centro-destra si è
connotato con una sempre maggiore presenza di nostalgici più o meno camuffati,
non solo nelle file di Alleanza Nazionale prima e poi Fratelli d’Italia, ma
anche nella Lega (specialmente a guida Salvini) e persino nel “moderato”
partito Forza Italia; in trent’anni siamo passati da flebili “ha fatto anche
cose buone” a celebrare apertamente la Marcia su Roma. Insomma, quando i
neo/postfascisti governano col consenso di coloro che ci credono apertamente e soprattutto
di coloro che vedono il fascismo come un fenomeno passato, relegato alla
dittatura mussoliniana, e oggi se ne fregano (anche se i veri fascisti se ne
fregano davvero, ah ah!) credo sia già un po’ tardi per evitarne la diffusione e per ricordare loro che la guerra civile, i fascisti, l'hanno persa.
Mi si staglia comunque davanti uno scenario forse distopico ma inquietante e possibile: nel tentare di “non
condividere gli spazi coi nazisti” (parole sacrosante) si potrebbero andare a creare due
realtà fieristiche separate, una più grande nella quale i nazisti continueranno
comunque a essere presenti e nella quale le grandi case editrici continueranno
a partecipare per non perdere il loro pubblico generalista e mediamente non
schierato su queste questioni, e una più piccola nella quale fondamentalmente
gli editori e gli autori che considerano irrinunciabile il valore dell’antifascismo resteranno
a masturbarsi tra loro. Il rischio è, insomma, che a restare ghettizzati si sia noi, alla
fine, e di non essere più presenti con le nostre forze e le nostre idee là dove
girano i soldi, restando di fatto fuori dai grossi giri e facendo sì che nel
lungo termine a crescere siano solo gli autori e gli editori dall’altro lato
della barricata.
Non so, la discussione è delicata e sicuramente aperta, e non di facile soluzione. Voi che ne pensate? La sezione commenti è aperta a tutti. Potenzialmente, anche ai fasci.
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