mercoledì 27 febbraio 2013

#65



Ciao a tutti. Giorni tristi, quelli in cui non si riesce a intravedere più nemmeno quel minimo bagliore di speranza che forse fino a non molto tempo fa non era poi così lontano. Ma invece, come ogni volta dal 2006 (anno in cui ho dato il mio primo voto elettorale, per inciso a Rifondazione Comunista di Bertinotti, ce ne fossero) dalle viscere della Terra continua a riemergere quel fottutissimo nano Trombolo. 

Vabbè, ciucciamoci lui e la sua balda compagnia.

Se vi siete persi le supposte elettorali, cliccate QUI.

Alla prossima.





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lunedì 25 febbraio 2013

Supposte elettorali



Ciao a tutti! Ho voluto stilare una sorta di breve "bestiario" riguardo i tipi elettorali che ho individuato parlando con amici e conoscenti (nessuno me ne voglia!, siamo in campo goliardico), ma prima devo fare una piccola introduzione sui vari tipi di supposte elettorali esistenti, che ci serviranno in seguito.
Ed ora, introdotte le nostre supposte, andiamo a vedere nello specifico come l'elettore se le gestisce in base alle sue diverse specie.

1) Il il-meno-peggio: è in assoluto la secie di elettore più diffusa in questo periodo. Ormai disilluso dalla politica e dai politicanti tutti, va al voto con fare disinteressato, alcuni di essi quasi per ripulirsi la coscienza, un po' come il coccodrillo che piange quando va a confessarsi per aver tradito la moglie.
2) Il io-non-voto: anch'egli disilluso quanto il il-meno-peggio ma con una marcia in più. Non vuole nemmeno avvicinarsi al seggio elettorale in quanto sa già che chiunque andrà al governo non lo soddisferà, col risultato di far scegliere agli altri per suo conto. Un po' come quello che il sabato sera non sa cosa fare e si aggrega al primo gruppo di persone che incontra. E che, irrimediabilmente, si ritroverà nel bel mezzo di un concerto di Gigi d'Alessio...
3) Il tutti-rubano-solo-il-mio-partito-è-onesto-e-solo-io-e-quelli-del-mio-partito-siamo-ben-informati-su-come-stanno-realmente-le-cose: questa categoria, ho notato, tende a fare la voce grossa sui social network, inneggiando alla vittoria del proprio partito su tutto e su tutti ancora prima dello spoglio delle schede e urlando al broglio preventivamente. Questa specie si nutre principalmente del credulone.
4) Il profeta: cerca di convertire chi gli sta intorno alla propria fede elettorale. I metodi sono svariati: spam pesante sui social network, volantinaggio selvaggio al di fuori di ogni regola, urla di slogan elettorali sotto casa tua e organizzazione del battesimo di massa sul fiume Giordano.
(p.s. se volete condividere, ben venga!)

venerdì 22 febbraio 2013

NEWS nonchè nuove tavole!



Ciao a tutti! Come va? A giorni ci saranno le elezioni, per il bene del mio fegato. Speriamo che  non  ne risenta per il risultato del voto!

Come vi ho già detto è da poco uscita una mia pubblicazione in formato elettronico. Ho alcuni codici promozionali per riceverla gratis, quindi chi ha iPad o semplicemente iTunes mi contatti pure alla mail dome315@hotmail.it! Ovviamente sono limitati, ne ho solo 10! 
Trovate tutti i link per l'acquisto a http://nessunaretedisponibile.blogspot.it/p/blog-page.html mentre per dettagli sulla pubblicazione andate al link http://nessunaretedisponibile.blogspot.it/2013/02/pubblicata-smart-ages.html!

Sto preparando alcune tavole per un contest, ne ho qui una, e volevo consigli e pareri: quele delle due versioni rende di più?




Attendo pareri!

Terza e ultima cosa, ho aperto un canale Youtube, cioè è da tanto che ce l'ho ma ho caricato qualche video ultimamente. Sono spezzoni di alcuni film che ho recensito! Se volete favorire andate su http://www.youtube.com/user/D315D

Penso che per oggi siamo a posto! Alla prossima!

mercoledì 20 febbraio 2013

#64



Ciao a tutti i lettori, e bentornati per una nuova striscia! 

Con le elezioni alle porte non potevo non fare un toccante appello elettorale rivolto a tutti voi GGGGIOVANI!!! Mi raccomando, votate, votate figliuoli!


Vabbè, dopo le cavolate del caso, vi rammento che è da poco uscito un volume in formato elettronico con una raccolta di vignette intitolate SMART AGES! Al modico prezzo di 1,99€! Per i primi che mi contattano, preferibilmente alla mail dome315@hotmail.it, ho alcuni codici  promozionali a disposizione, per scaricare gratuitamente il libro! I link per l'acquisto li trovate alla pagina http://nessunaretedisponibile.blogspot.it/p/blog-page.html

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Buona lettura!









lunedì 18 febbraio 2013

Recensione Film: Adam Chaplin



Regia: Emanuele de Santi
Genere: Splatter - Action
Anno: 2010
Paese di Produzione: Italia

Allora, avevo iniziato la serie di recensioni intitolata Piccole Perle come una trilogia, ma in effetti inizierò a metterci i titoli che più mi hanno sorpreso per un verso o per l'altro. Quindi gli altri film che erano in lista saranno recensiti più in là. 
Per oggi ho infatti scelto Adam Chaplin, per vari motivi, primo tra tutti: questo film ultra splatter davvero molto apprezzato dagli amanti del genere un po' in tutto il mondo (andatevi a cercare recensioni inglesi americane e di altre nazioni su Youtube) è italiano!

TRAMA IN BREVE
La storia ha luogo nella città immaginaria di Heaven Valley, in cui il boss Danny la fa da padrone. E proprio Danny uccide la moglie di Adam, Emily, a causa di un debito non saldato. Adam decide così di vendicarsi, aiutato da un demone che abita nella sua spalla destra. Ecco, la trama è questa, niente di più niente di meno!

APPROFONDIMENTI
La casa di produzione, Necrostorm, il cui responsabile è Giulio de Santi, è abbastanza giovane e ha rilasciato nel 2012 la seconda pellicola, Taeter City, che ancora non ho avuto il piacere di vedere; in più produce anche videogiochi e brevi cartoni anch'essi splatteroni! All'estero c'è da dire che va davvero forte, ma non si può dire altrettanto per l'Italia, in cui la casa di produzione è stata snobbata dai media, dal pubblico e dalle case di distribuzione; per tale ragione il nuovo film non è stato nemmeno sottotitolato in lingua italiana. Questo è stato l'oggetto di una infuriata lettera aperta dello stesso Giulio de Santi pubblicata tramite il sito Splatter Container, che ha suscitato reazioni più di stizza che di solidarietà fra gli utenti. Per leggere l'articolo in questione cliccate QUI  >>

Adam Chaplin è un film prodotto con un budget molto ma molto limitato, e ciò sembra andare a scapito soprattutto della recitazione e del ridoppiaggio in italiano. Ma, andando per ordine, la prima cosa che colpisce è la caratterizzazione fisica dei personaggi.

Questo è Danny, il temibile boss di Heaven Valley a cui da bambino il cane gli ha divorato la faccia! Ora è costretto a vivere iniettandosi nelle vene un farmaco che dopo l'incidente gli salvò la vita, ma modificò il suo sistema circolatorio. Vabbè, dettagli a parte, questo è il villain di turno!

... E questi due tizi sono i suoi due figliuoletti! Sono tra gli alti vertici della polizia cittadina, ovviamente corrotta a livelli inimmaginabili; uno è cieco, l'altro è scemo.





Questo invece è un barbone, non per modo di dire, è proprio un senza tetto. Però in realtà sarebbe un ex militare caduto in disgrazia che viene ingaggiato dai cattivoni per uccidere Adam. Ah, a quanto pare ha la passione per il glam.

E questo, ladies and gentlemen, è Adam, il nostro eroe! Direte voi: "Questa posa mi ricorda un attimino un certo cartoon giapponese..."
E in effetti lui è praticamente Ken Shiro! Niente plagio, solo l'intento di omaggiare questo storico anime che tanto ha dato ad un'intera generazione (io personalmente non l'ho mai seguito più di tanto, ma vabbè, altri dettagli inutili).


E... the last but not the list... questo è il demone che vive nella spalla destra di Adam, comparso dopo la morte della moglie. Lo aiuta a vendicarsi ma, ovviamente, tutto ha un prezzo, soprattutto un patto con un demone...

Ah, si chiama Derek.






Ora, non c'è molto altro da dire sui personaggi, diciamo che tutti muoiono e che non sono molto approfonditi. Però sicuramente colpiscono e sono caratterizzati all'estremo.

La pellicola è, come già detto, un ultrasplatter. Ma se provate a immaginare il grado di violenza massimo da voi immaginabile, non riuscirete, penso, nemmeno ad avvicinarvi a questo. E' talmente esagerato che anch'io mi sono stupito di tantissime cose; una scena tra tutte: Adam al commissariato interrogato da un poliziotto, lo attacca e lo spiaccica al muro. Ma letteralmente! Lo spalma come burro su un pezzo di pane caldo appena tostato! E' una figata! Io eviterò di far vedere le scene per non intaccare la sensibilità di nessuno, ma vi assicuro che da vedere è fighissimo.
L'omaggio a Ken Shiro citato poco fa, lo si nota soprattutto nei combattimenti: nelle sequenze ci sono pugni dati a ripetizione, calci che staccano arti e altri pugni che staccano altrettante teste di netto. Ci manca solo "Tra dieci secondi esploderai". In più questi combattimenti sono diretti e coreografati davvero bene; anche se molto veloci si capisce un po' tutto ciò che fanno i vari personaggi, il tutto è molto chiaro e limpido, quindi si può dire che la regia in generale è buona, a parte qualche sbavatura narrativa in qua e là.

Tra i punti a sfavore, di sicuro c'è il ridoppiaggio in italiano: è a dir poco ridicolo e fatto male. I cattivi parlano quasi tutti con la voce sdoppiata, o comunque molto molto roca, e sembrano esserci solo due o tre doppiatori per tutti i personaggi che compaiono. E' sicuramente l'aspetto più fastidioso del film, oltre all'effettiva mancanza di una trama solida. E' veramente basilare, non ci sono eccessivi colpi di scena, succede tutto in modo lineare. La storia di Adam viene narrata attraverso dei flashback, che mostrano la morte della moglie e la nascita del demone Derek. Però ripeto, non c'è una trama ben strutturata, ciò che intrattiene di più sono i combattimenti iperviolenti.
Ogni tanto dà fastidio anche la fotografia, che con troppi contrasti e filtri in qualche scena si rende un po' troppo videogiocosa, ma la cosa è limitata ad una minima parte del film.

Un discorso a parte va fatto invece per i dialoghi; per quanto molte battute siano molto scontate, specialmente durante il combattimento finale il "adesso sarai tu a morire" (ma sono comunque battute necessarie), gli altri dialoghi sono a mio avviso ben orchestrati, non banali e, per quanto pomposi, abbastanza accattivanti. Poi certo, non sarà la sceneggiatura del secolo, però funziona.

Ah, altra pecca del film, come già accennato all'inizio, è la recitazione: pochi soldi portano attori poco esperti (e poco esperti non significa che non sanno recitare, ma che non risultano troppo credibili) e questo va per forza di cose ad influire sulla qualità del prodotto.

Comunque un film notevole, nel bene e nel male, ed è davvero un peccato che questi ragazzi in patria non abbiano il riscontro che hanno all'estero. Se vi piace il genere, guardate il film perchè merita davvero.

Detto questo, vi lascio il link del video con i primi sei minuti dell'ultimo film della Necrostorm, Taeter City, diretto da Giulio de Santi. http://www.youtube.com/watch?v=I2uvigrSV8o

Alla prossima!



venerdì 15 febbraio 2013

Pubblicata SMART AGES!



Hola amigos, passato un buon San Valentino? Io sì, sono stato a lezione all'Accademia a Firenze, ho visto Mimic 3 (che sarebbe La finestra sul cortile con l'aggiunta di un paio di scarafaggi ipermutati, ma comunque meglio di Mimic 2, chiusa parentesi) e ho fatto una piacevole chiacchierata al freddo con un'amica. Mmm... sì, un tipico giovedì di febbraio...

Divagazioni a parte, vi annuncio ufficialmente che la serie di strisce realizzate per l'applicazione PINDOLO! è stata pubblicata in formato iBook! Quindi è acquistabile sullo store sia in italiano che in inglese. Ovviamente vi sono anche libri di tutti gli altri fumettisti che hanno partecipato al progetto! Vi do i link e poi una piccola anteprima! Anzi, al contrario, prima l'anteprima e poi i link per chi volesse acquistare il libro (66 pagine, formato esclusivamente elettronico scaricabile per iPad e anche su PC se si possiede iTunes) che saranno messi in via definitiva nella pagina Pubblicazioni e Store, ergo sempre consultabili!

"Da sempre l'uomo si pone delle domande, spesso rimaste senza risposta. Se stai leggendo queste poche righe, allora stai per apprendere verità da tempo immane celata, stai per varcare le soglie della più alta conoscenza, stai per superare i limiti della mente umana! 

Le vignette di Smart Ages sono accomunate tutte dal principio “E se nel passato ci fosse stata parte parte della tecnologia moderna?”. Certamente Neil Armstrong avrebbe aggiornato il suo stato di Facebook in diretta dalla luna! Una riscrittura totale della storia del mondo in un viaggio non del tutto convenzionale, ma che spero troverete tuttavia gradevole!"




Il link per l'acquisto della versione italiana è https://itunes.apple.com/it/book/domenico-martino/id598702881?mt=11

Il link per l'acquisto della versione in inglese è https://itunes.apple.com/us/book/domenico-martino/id599272424?mt=11

Se lo acquistate fatemi sapere cosa ne pensate, in positivo e in negativo! (Anche se verrete bannati a vita dal blog :P)

Buona lettura!

mercoledì 13 febbraio 2013

#63



Ciao a tutti! Eccoci alla nuova striscia settimanale! Che quando sei a corto di idee te le sparano dritte in faccia in questo modo! Annoverare un personaggio tanto importante nelle mie strisce mi commuove! 

Venerdì ci saranno nuovi aggiornamenti riguardo la pubblicazione annunciata non molto tempo fa, quindi stay tuned, che fa sempre figo dirlo!

Sotto la strip settimanale trovate anche i link tuitter e feisbuk e una striscia omaggio per Lui & Lei Island, di Manuel & Mika, pubblicata anche sul loro blog!


Ah, su JAPANIMANDO, la rivista gratuita on line sul mondo dei fumetti e molto altro, ci sta un articoletto su di me e sulla mia presunta arte. Potete leggere e scaricare la pubblicazione al link: http://issuu.com/vincenzodamico/docs/japanimando_20

In più, e poi finisco, ho una piccola proposta da farvi: se seguite il blog e la pagina facebook e vi piace ciò che faccio, potete condividere tranquillamente con i vostri amici un articolo, una recensione, una striscia, e invitare gente ad aggregarsi! Comunque non vi punterò una pistola alla testa! Alla schiena è meglio, dà molto meno nell'occhio!

Detto questo, e ormai passibile di denuncia per minacce, vi auguro buona lettura!

Ricordatevi, se volete, di ordinare l'albo di N.R.D. alla paginahttp://nessunaretedisponibile.blogspot.it/p/blog-page.html cartaceo con spedizione gratuita a 5€ o in formato elettronico anche da Amazon a 3,99€!

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lunedì 11 febbraio 2013

Recensione Fumetto: Pulp Stories



di Diego Cajelli e Luca Rossi
edito da Edizioni BD

Il titolo e l'anno di uscita dicono già tutto ciò che si deve sapere: Pulp Stories, 1996. Quentin Tarantino ha da poco portato l'exploitation alla ribalta con l'ormai pellicola cult Pulp Fiction, offrendo all'epoca un nuovo e interessante modo di raccontare, e Frank Miller ha da poco rispolverato e rinnovato il noir/hard boiled con il suo Sin City. Questo il contesto, ampiamente descritto nella prefazione di Tito Faraci in questa curatissima raccolta. Ma Pulp Stories ci mette del suo, eccome. Vidi questo fumetto quando già masticavo da tempo  i due maestri sopra citati, e forse è per questo che la lettura mi incuriosì: un titolo così diretto non può certo non attirare l'attenzione di un amante del genere.

Varie storie, o meglio vari spezzoni, che vedono come protagonisti un investigatore di mezz'età alla deriva, un killer della mafia, un ispettore di polizia schizofrenico, un capo della polizia altrettanto schizzato, una bionda fredda e calcolatrice e due giovani mezzi sbandati. Vari spezzoni che si intrecciano e si completano a vicenda, un grande puzzle ricostruito con tessere sparse.
La storia ha inizio quando la bionda entra nello scalcinato ufficio del detective privato Jack Traxler: lei sa che il marito, ricco magnate di nome Benjamin Donovan, la tradisce, quindi lo assume per trovare le prove che le permetteranno di spennare il consorte in tribunale. Ma il detective scoprirà suo malgrado che la donna con cui la bionda viene tradita è la propria moglie. Puntualmente Donovan e la sua amante vengono trovati morti, e Traxler, accusato di duplice omicidio con movente passionale, è costretto a scappare dal folle ispettore Romero e chiedere aiuto al solo amico che gli è rimasto, un killer della mafia di nome Robert Giusti, che avrebbe dovuto uccidere Donovan di lì a poco perchè aveva sottratto dei soldi al boss. Si apre così una caccia spietata al vero colpevole, che porterà Traxler alla morte e Giusti fino in Messico.
In parallelo, si seguono anche le vicende dell'ispettore Romero che, come già detto, presenta una notevole instabilità mentale. C'è chi, dall'interno della polizia, inizia a indagare su di lui, scoprendo verità che per chi sta ai piani alti è bene che restino celate.

Non si fa mancare proprio niente questo fumetto, dalle sparatorie alle torture, dai poliziotti più che marci a killer professionisti pregni di senso etico. Belli e volgari anche i dialoghi, a tratti surreali e perfettamente inappropriati, come quando le guardie di Donovan (ognuno col nome di un filosofo) discutono su "Dove posso mettere il golf quando ho ancora caldo ma so che avrò freddo dopo?", che con una regia a tratti cinematografica contribuiscono a non annoiare per niente, anzi la storia è coinvolgente e scorrevole.
Il tratto presenta un bianco e nero netto e pulito, realistico ma mantenendo comunque una certa dinamicità sia del disegno sia delle singole inquadrature e delle tavole. Senza sbafi anche quando Rossi si cimenta nello stile cartoonesco, nelle soggettive di Romero: il prode ispettore vede sè stesso e le altre persone come animali, chi come cane chi come coniglietto ecc... Lui si vede come un grosso maiale,  e in effetti non è così lontano dalla realtà...

Se gli posso trovare un difetto è che alcuni degli spezzoni narrativi sono fini a sè stessi, ma le soluzioni di questi capitoli sono comunque buone e non infastidiscono la lettura, arricchendola di sangue e situazioni assurde.

Un buon fumetto, raccolto in una buona edizione, godibile sia dal punto di vista grafico che narrativo. E tutto italiano.

mercoledì 6 febbraio 2013

#62



Ciao a tutti! Come va? Avete passato bene questo inizio settimana? Comunque eccoci all'ormai consueto appuntamento con le strisce di N.R.D., ormai giunte alla #62! Come sempre, spero appreziate il lavoro, in queste settimane incentrato ovviamente sulla campagna elettorale!

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venerdì 1 febbraio 2013

FRANKENSTEIN: dalla Cellulosa alla Celluloide - pt. 2




Leggi la prima parte dell'articolo!  >>


Altra pellicola sicuramente degna di nota è Mary Shelley's Frankenstein, 1994,  diretta e interpretata da Kenneth Branagh. Questa trasposizione è tra tutte la più fedele al romanzo della Shelley, anche se presenta qualche variazione: in questo film l'amico Henry Clerval conosce Victor solo all'università, mentre nel libro sono in pratica compaesani, quasi fratelli fin da bambini; Justine, la serva che viene accusata dell'omicidio del piccolo fratello di Victor, viene linciata subito dal popolo, mentre nel romanzo c'è un bellissimo dialogo svolto nella prigione tra Justine e il dottor Frankenstein.La donna va rassegnata sul patibolo, pur essendo innocente, mentre Victoe si consuma dentro, perchè sa di essere responsabile indiretto della morte del bambino, ucciso in realtà dalla creatura per vendicarsi del proprio creatore. In più Elizabeth (la promessa in sposa a Victor) ha un ruolo molto più incisivo nel film che nel libro, scelta a mio avviso convincente anche per l'interpretazione di Helena Bonham Carter, che, dopo essere stata uccisa dal mostro la notte delle nozze, diviene cavia per gli esperimenti del marito, che vuole riportarla in vita ottenendo però solo un ammasso di carne senziente. A proposito di interpretazioni, la creatura è impersonata da mr. Robert de Niro. Una vera e propria bestia. E proprio in questa figura risiede la vera forza di questo film, che riesce a surclassare le altre trasposizioni in cui non traspariva affatto l'umanità del mostro, la sua parte fragile che viene rotta e fatta a pezzi dalla cattiveria umana; il mostro non è tale in quanto deforme e malvagio per natura, ma lascia libero sfogo alla sua rabbia perchè rifiutato e rinnegato persino da colui che lo ha messo al mondo, senza una possibilità di scelta, solo al fine di saziare il proprio ego mascherato in amore per la scienza e per l'umanità. E Branagh è davvero bravo a rendere sensibile questa creatura, a spiegare il dramma che lo porterà poi alla morte per propria mano. 
Tanti pregi dunque in questa pellicola. Ma a parer mio anche qualche difettuccio: in tutto il film aleggiava un senso di teatralità che a parer mio poco si addice alla narrazione di questo dramma, anzi a volte tende a distrarre lo spettatore dalla storia. In più la sceneggiatura presenta qualche lieve falla, imprecisioni che per quanto piccole sono di tanto in tanto fastidiose. Ah, e ovviamente anche qui viene dato per buono il metodo di creazione del mostro attraverso l'elettricità. 
Rimane comunque un film bello e di sicuro impatto sia visivo sia emotivo, e rimane ad oggi la migliore trasposizione su pellicola di Frankenstein.



Ed ora per voi un'ultima chicca: come potevo dimenticarmi, io, del cinema trash? In un negozio di dischi e DVD, nella cesta dei film dai 2 ai 5 €, ho trovato un piccolo gioiellino distribuito dalla RaroVideo (che Dio l'abbia in gloria, eterna) intitolato Il Mostro è in Tavola... Barone Frankenstein! Ora, ok, è vero che non sono io a trovare loro ma loro a trovare me, però...
Il film, il cui titolo originale è Flesh for Frankenstein, è del 1973, una produzione Italo-Franco-Americana diretta da Paul Morrissey e Antonio Margheriti (regista italiano conosciuto anche col nome di Anthony M. Dawson, comunque non accreditato per questo lavoro) e tra i produttori figura anche Andy Warhol, quindi vi faccio immaginare e pregustare la sanità di questo film!
Da come avrete intuito, la pellicola è una rivisitazione in chiave splatter-trash del romanzo della Shelley, in cui Frankenstein è una sorta di Nazista che vuole creare la razza perfetta facendo accoppiare i suoi cadaveri rappezzati! Oltre ad essere nazista, come se fosse poco, ha un incestuoso rapporto con la sorella ed è appassionato di necrofilia. Già. Di tanto in tanto si intrattiene col suo cadavere rappezzato femminile col povero assistente Otto costretto a guardare senza usufruire di tale servizio. Un film davvero molto curioso per gli appassionati del genere!
In questa sede non posso dilungarmi più di tanto ed entrare nei dettagli, ma voglio lasciarvi con una frase del film, forse la più profonda e filosofica, che racchiude l'intera essenza della pellicola. Se poi vi ho incuriosito e lo guardate, scrivetemi pure e ditemi che ne pensate!


"Per conoscere la morte, Otto, devi fottere la vita fino alle budella"