lunedì 27 agosto 2012

Recensione Film (su richiesta): Red State

REGIA: Kevin Smith
GENERE: Horror
ANNO: 2011
PAESE DI PRODUZIONE: U.S.A.

Prima di iniziare con la trama del film vorrei fare una breve premessa: la recensione mi è stata gentilmente chiesta da Andrea Turel Caccese (in arte Turello), il quale a riguardo ha scritto "...è l'unico horror decente che ho visto a distanza di anni". L'ho reperito e guardato senza prima informarmi, nemmeno sulla trama, perchè mi piace guardare i film al buio, senza conoscere niente di esso, soprattutto quando consigliati da gente fidata. Devo dire che sono rimasto molto sorpreso, in tutti i sensi. 

TRAMA
La storia si svolge in una cittadina degli States. Tre ragazzi,  Jarod, Travis e Billy-Ray, presumibilmente delle superiori, trovano su un sito di appuntamenti una donna disponibile a fare sesso con tutti e tre che abita non lontano da loro. Unico problema: la sua abitazione si trova molto vicino ad una comunità estremista cristiano-cattolica guidati da un prete, padre Cooper, la cui famiglia cerca di epurare la cittadinanza dall'omosessualità e dalla promiscuità. Morale della favola: i tre ragazzi cadono nella trappola tesa dalla donna, che drogandoli li trascina alla chiesa dei fanatici omofobi, legati e imbavagliati, dove assistono all'esecuzione di un ragazzo gay. 
Travis e Billy-Ray tentano la fuga, ma quest'ultimo muore, ucciso da uno dei suoi inseguitori. Un agente di polizia mandato a fare un controllo, sente lo sparo e viene ucciso mentre lo sceriffo è in ascolto alla radio. Data la situazione, questi avvisa l'ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) che manda uomini armati a circondare la proprietà del buon pastore. Ben presto ne scaturirà un conflitto a fuoco, e gli ordini sono di uccidere tutti nella casa, compresi i bambini. 

APPROFONDIMENTI -I commenti che seguono sono frutto di una personale interpretazione della pellicola, non so quanto io possa essere attendibile in materia ma è ciò che ho letto tra i singoli fotogrammi-

Ciò che per prima cosa salta agli occhi è l'argomento trattato. Certo, in altri film si trova l'assassino che agisce per "ordine Divino" (per citarne uno, Frailty - Bill Paxton, 2001) oppure, addirittura, persone che tentano di indurre l'estasi divina tramite la tortura, il martirio di un innocente (Martyrs - Pascal Laugier, 2008), ma una vera e propria comunità religiosa cristiano-cattolica dedita alle esecuzioni è davvero una rarità, nonchè una cosa inquietante e spaventosa. Siamo talmente abituati a sentir parlare di estremismo religioso dando per scontato che riguardi solo il mondo islamico che ci dimentichiamo degli aspetti più chiusi e intolleranti della religione predominante nel mondo civilizzato. Ritengo sia stato molto coraggioso, da parte degli autori del film, perchè è un tema che viene quasi sempre nascosto, sotterratto, insabbaiato. Non mi stupisce che ancora non sia prevista un'uscita italiana (si trova in buona qualità con i sottotitoli). Piccola nota, so che comunque è stato presentato in occasione del Taormina Film Festival 2011, credo in lingua originale.

Divagazioni a parte, un altro degli aspetti salienti del film è la varietà di generi da cui attinge. Inizialmente sembra partire come un film socialmente impegnato sui problemi legati alla discriminazione sessuale (il che, comunque, sarà confermato più in là), poi prende decisamente la piega dell'horror, accennando quasi al torture movie, dopodicchè, sul finale, vira sul poliziesco. E questo comporta anche un disorientante cambio di protagonisti: si passa infatti dal seguire le fantasie sessuali dei tre ragazzi ai dilemmi morali ed etici dell'agente dell'ATF a comando dell'operazione (interpretato da John Goodman), costretto da ordini superiori a uccidere tutta la comunità.

Nonostante questa continua modulazione di generi però, il film può benissimo trovare un posto nell'horror, perchè mette davvero terrore, specialmente per le cose elencate sopra (terrorismo ecc...), e nell'intento contribuisce tantissimo la magnifica interpretazione di Michal Parks nei panni del lucidamente invasato reverendo Cooper. Michael Parks, per chi se lo stesse domandando, è lo sceriffo Earl McGraw che compare in molti film di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez: From dusk till dawn, Kill Bill, Death Proof e Planet Terror.

Altra cosa sorprendente: Kevin Smith, il regista, non è certo noto al pubblico per i film dell'orrore, ma bensì per commedie di vario genere. Uno dei suoi ultimi lavori è Zack e Miri make a porno (tristemente esportato in Italia col titolo Zack e Miri amore a primo sesso, ma sorvoliamo sulle solite lamentele), una commedia geniale su due amici che, ritrovandosi senza soldi, decidono di buttarsi nel mercato del porno con una telecamera e una ganga di attori da strapazzo. Davvero consigliatissimo; dovrei cercare altro di questo regista che mi sta dando un sacco di soddisfazioni! Si rivela davvero molto versatile, sa fare il proprio mestiere a dovere insomma.

Un'altro aspetto che rende questo film atipico come Horror è la totale mancanza di effettistica. Solitamente il genere richiede un discreto impiego di forze in questo senso, vuoi per le copiose quantità di sangue e di interiora, vuoi per creare mostri di ogni sorta. Invece Red State ne è privo, se non di quegli standard per i colpi di arma da fuoco. Ergo, se ne può dedurre che la volontà è quella non di spaventare evocando paure e fobie rintanate nel subconscio, ma bensì di far sbattere il muso degli spettatori contro la dura realtà. E forte.

In tempi bui e paurosi come questi che stiamo vivendo, l'Orrore non può prescindere dalla realtà; deve far paura un pugno di chierichetti fanatici della propria religione (o meglio della travisazione di essa), perchè è reale, che piaccia o meno. Non essere certi di dove si possa nascondere la minaccia. Questo fa paura. I media ci impongono più o meno velatamente uno schema di pensiero ben preciso, ci indicano qual è il bianco e qual è il nero, ma la realtà non è netta, non c'è un muro che separa il bene dal male. Solo un grande recinto dove veniamo buttati alla cieca, e ciecamente decidiamo da che parte stare, spesso fidandoci ciecamente di ciò che ci dicono. Forse è questo che Smith vuole far capire una volta per tutte a quelle persone che pensano che i cattivi sono solo altrove, che le guerre sono solo altrove, e che in casa nostra regna sovrana la pace e la tranquillità. Ma non si tratta solo dei fanatici religiosi: la polizia vuole uccidere tutti per eliminare testimoni, quindi l'equilibrio dei governi e dello status quo si basa sulla menzogna; la gente lo sa ma volta lo sguardo e fa finta di non vedere. Ciecamente.

Un fortissimo pugno nello stomaco a chi vive pensando di essere al di là del muro.

martedì 21 agosto 2012

Freddy vs Jason

Ciao a tutti! Tra un paio di settimane torneranno le strisce regolari, con un paio di saghe già scritte che toccheranno argomenti scottanti. Vi dico solo che nella seconda mini-saga i nostri due amici si ritroveranno nell'Africa del nord! Mah...
Intanto ecco il definitivo dell'illustrazione che, in realtà, feci un paio di mesi fa ma che poi accantonai per svariati motivi; come vedete dal titolo abbiamo un altro omaggio al... ehm... grande cinema... e i nostri due eroi stavolta vestono i panni dei due killer simbolo dell'horror-slasher anni '80!

Volevo poi aggiungere un bel po' di grazie, dato che in queste ultime settimane in tanti hanno iniziato a seguire i miei lavori, soprattutto grazie a facebook che, almeno per queste poche cose, è utile.


Ah, se volete mettere un bel MI PIACE alla fan page di N.R.D. andate di volata al link http://www.facebook.com/nessunaretedisponibile e cliccate sul pulsantone bianco (stavo per scrivere blu...prima era blu? boh...) 

A breve tornerò con delle recensioni!

(Clicca per ingrandire...)

venerdì 10 agosto 2012

I nuovi Super - Pt. 2 - Dio è morto...

- SE ANCORA NON HAI LETTO LA PRIMA PARTE DELL'ARTICOLO, CLICCA SUL LINK http://nessunaretedisponibile.blogspot.it/2012/07/i-nuovi-super-dal-cinema-al-fumetto-i.html -

...perchè i supereroi non attraggono più come prima?
Non penso che non ce ne sia più bisogno. In questi tempi che oso definire bui, su tutti i fronti, non per ultimo l'arte, penso ci sia più bisogno che mai di un salvatore, come di nuovi spunti e nuove idee. Ma come dio ha perso popolarità in quanto gli uomini si sentono giustamente abbandonati da ogni possibile entità o padre superiore, anche i superuomini onnipotenti hanno perso le loro credenziali. Nessuno si aspetta più che dal cielo arrivi qualcuno a salvarci, tutti sanno che l'esposizione alle radiazioni, quando ti va bene, provoca un tumore.

Dio è morto, e gli uomini d'acciaio con lui.

Ma non è morta la speranza nell'uomo, l'uomo normale indignato per ogni ingiustizia compiuta dai "malvagi", l'uomo che in qualche modo è stato schiacciato. E torniamo ai Boys di Garth Ennis: persone normali che si iniettano merda nell'organismo pur di combattere contro i super creati e controllati dal governo. E torniamo, ancora una volta, a Roarshach, a Gufo Notturno, Spettro di Seta, il Comico, che indossano una maschera per nascondere e reprimere le loro debolezze umane, e Dr. Manhattan, l'onnipotente, che ignora gli esseri umani e anzi lascia campo libero a Ozymandias e al suo folle piano di salvataggio per il mondo e per il genere umano.

Come ho già detto, non ho la presunzione di affermare che il mercato mainstream supereroistico sia in totale decadenza, ma c'è da dire che i nuovi uomini in calzamaglia, specialmente su pellicola, attraggono molto di più il pubblico maturo. Mi riferisco nello specifico a tre film: Kick-Ass, Super, Defendor. Ognuno racconta una storia di persone normali, ognuno racconta di veri eroi, ognuno con toni differenti.

Kick-Ass, tratto dal fumetto di Mark Millar e John Romita Jr. edito negli U.S.A. dalla Icon Comics , è certamente quello più scanzonato e colorato tra i tre titoli, seppur con la sua buona dose di violenza. Premesso che ancora non ho avuto l'onore di leggere il fumetto, il film è certamente originale e piacevole, e dà eguale spazio alle storie e alla psicologia dei personaggi quanto all'azione.




Defendor, interperetato da Woody Harrelson, racconta di un uomo con un non lieve ritardo mentale che si traveste da supereroe per trovare lo spacciatore che ha ucciso sua madre, un tale Capitan Industria, senza astenersi dall'utilizzare le maniere forti; nello specifico, randello da trincea, vasetti con vespe infuriate, biglie di vetro, ma mai, MAI, armi da fuoco. Il tutto è narrato con estrema delicatezza e poetica crudezza, rimanendo sempre in bilico tra i nobili ideali dell'uomo e la realtà che gli presenta puntualmente il conto.




E arriviamo a Super, sicuramente quello che ho amato di più tra questi tre film. Pellicola che ho trovato geniale, scritta e diretta in maniera impeccabile da James Gunn nel 2010. Frank (Rainn Wilson), sposato con una bellissima ma complicata donna (Liv Tayler) che scappa con uno spacciatore (Kevin Bacon), decide che è l'ora di iniziare a combattere contro i prepotenti e gli oppressori, e, ispirato non di meno da alcune visioni mistiche, indossa il costume di Crimson Bolt (Saetta Purpurea). Armato di tanta buona volontà e di una grossa chiave inglese inizia la sua lotta al crimine; Libby (Ellen Page), giovane e totalmente fuori di testa che lavora in un negozio di fumeti, scopre la sua identità, e si autoproclama piccola aiutante della Saetta Purpurea, Bolty, italianizzata in Saettina. I due si preparano per un ultimo e definitivo assalto alla villa dello spacciatore, assalto che lascerà dietro di sé non poche vittime. Il film riesce a strappare non poche risate, ma la conclusione è triste e altrettanto tristemente realistica; non poteva essere altrimenti.

Tutto ha un prezzo, e il conto più alto si presenta sempre a chi rischia di più, alle persone normali che si spingono oltre le loro capacità, ai veri eroi.
Chi è indistruttibile, cosa può perdere?

Questi nuovi filoni potranno forse apparire estremi, in quanto sono meno film d'azione spettacolare e più di introspezione, che scavano nell'intimo, ma si sa, per arrivare ad un cambiamento accettabile bisogna sempre attraversare una rivoluzione violenta. A parte Kick-Ass, che seppur originale come storia manitiene ancora alcuni stilemi classici, gli altri sono personaggi che a mio avviso non si possono classificare né come supereroi ma né come anti-eroi, ma semplicemente una nuova specie che spero trovi la giusta strada e la giusta evoluzione, e vada a contaminare e a contaminarsi con altri stili e generi, e spero che si espanda e prenda piede anche nel mondo “mainstream”.

Basta che non ristagni per altri 50 anni.


martedì 7 agosto 2012

Schizzi estivi...

Ciao a tutti! In questi giorni caldi, afosi e umidi (taaaanto umidi) sono qui in casa a lavorare su alcuni progetti; posterò giusto un po' di tavole che sto facendo, tema variabile, e... vabbè basta ciance, tanto non ho niente da dire...
Alla prossima, con ancora Super e recensioni (x Andrea Turel Caccese, ho trovato Red State, penso la settimana prossima avrai la recensione!)

Link utili:
N.R.D. Facebook Fan Page (LIKE it if you like it...)


Intruders (Per possibile serie Angels & Demons)

Gioventù Bruciata (Per possibile serie Angels & Demons)

Illustrazione tema fantasy per mostra (a settembre)

Anteprima senza testo di vignetta che comparirà sulla rivista Megafono di settembre

Studio digitale per illustrazione su Batman (entro il mese spero arriverà il definitivo)

venerdì 3 agosto 2012

Recensione Film: Zombie Honeymoon

Regia: David Gebroe
Genere: Horror-Drammatico
Anno: 2004
Paese di produzione: U.S.A.

Ecco per voi la seconda recensione della serie "Zombies in Love"! Se vi state chiedendo "E la prima qual è?" cliccate QUI per leggere la recensione di I, Zombie (dio fulmini tutti coloro che hanno lavorato a quel film). Partiamo con Zombie Honeymoon!!!
Yu. Uh.

TRAMA IN BREVE
Da come si può facilmente evincere dal titolo, la storia è incentrata su una coppietta in viaggio di nozze, Denise e Danny, entrambi vegetariani. L'inizio sembra quello di un film del pomeriggio di Canale 5, ma con più porcate... 
Mentre sono sulla spiaggia, uno zombie esce dal mare e si getta addosso al novello sposo, infettandolo. Il cuore di Danny smette di battere per 10 minuti, dopodicchè, seppur dato per morto, si risveglia.
Pur apparendo normale, i suoi comportamenti appaiono strani: inizia a esternare piacere nel mangiare carne, che prima evitava, e Denise lo scopre nella vasca da bagno con un altro uomo. No, non in quel senso! Cosa avete capito?!? Lo stava solo mangiando. --Ba Dum CHA--
Col passare dei giorni, la trasformazione continua, il corpo comincia a marcire e la ragione va svanendo pian piano. Le persone che Danny deve mangiare e far scomparire aumentano, e la polizia inizia ad indagare. Intanto la moglie cerca di sostenerlo e aiutarlo, seppur impaurita per ciò che il marito potrebbe farle. 
Durante una romantica cena a lume di candela, la polizia irrompe nel nido d'amore, ma l'uomo, ormai quasi totalmente trasformato, attacca i poliziotti uccidendoli. 
Lui muore fra le braccia di lei, che, come si intuisce dalla scena finale, è incinta...


APPROFONDIMENTI & COMMENTO
Allora, premetto col dire che il film non è male, ovvero, non è da gettare nel cestino dopo i primi dieci minuti. Però...
La prima assurdità la troviamo (per l'appunto) al 10° minuto: 
IL RITORNO DELLO ZOMBIE MARINO!!!
Ebbene si, questa è la riprova che esiste davvero. Forse non ve lo ricordate perchè ne parlai solo di sfuggita nella recensione di Automaton Tranfusion (ne trovate la recensione cliccando sul titolo in rosso), altro film in cui uno zombie assaltava dall'acqua! Non pensavo che l'avrei ritrovato! :')
Il leggendario Zombie Marino di ritorno dalle ferie...
Sapete già che la sua vittima sarà Danny, che però non viene morso dallo zombi, bensì quest'ultimo gli vomita in faccia una poltiglia nerastra (presumo sia sangue misto a organi interni mezzo decomposti) per poi spirare.
Ci sono un altro paio di scene assurde; quando la trasformazione è quasi terminata, i due sposini vanno in un' agenzia di viaggi per prenotare un volo per Lisbona, ma il marito non ci vede più dalla fame e sbrana la povera impiegata! Solo che lo fa d'avanti ad una porta a vetri che dà su una strada abbastanza affollata, dove peraltro nessuno vede nè sente niente... vabbè... Dopo questo episodio lui scappa per la città da solo, e, in pieno centro, uccide alcune persone. Peccato che nessuno dia l'allarme o chiami la polizia; Danny torna a casa pieno di sangue e con un braccio in mano.
Detti gli aspetti negativi, passiamo ai pregi di questa pellicola.
E' davvero ben recitato e i personaggi sono ben caratterizzati, anche se a tratti risultano ridicoli, specialmente la coppia di amici degli sposi. Poi, e non è una cosa da poco, la sceneggiatura è ben scritta, non ci sono dialoghi o battute a caso o forzate, le conversazioni appaiono pressochè naturali; raramente in queste piccole produzioni si trovano questi questi pregi! 


Una scena da segnalare (in maniera positiva) è verso il finale del film. Danny sta sbranando i poliziotti al piano terra e Denise, terrorizzata, si rintana in camera da letto, ma continua a sentire l'orribile e fastidioso rumore di carne masticata al piano di sotto e fa di tutto per non sentirlo (rumore tra l'altro che ci accompagna per i titoli di testa). Ovviamente raccontata non rende, ma se avete l'occasione vi consiglio di guardare anche solo questa scena, in cui il montaggio, la regia, le luci e i suoni orchestrano un crescendo di tensione in maniera impeccabile!


Peccato che poi il film perda in aspetti più banali, come ad esempio il make-up... Questo è lo zombie...


...
Nemmeno il gore e lo splatter sono eccezionali, su questo fronte poteva essere fatto tanto di più.

Per inciso, anche Danny muore vomitando sangue e interiora; l'istinto gli diceva di infettare Denise, ma alla fine l'amore ha prevalso, e il ragazzo ha vomitato accanto a lei, sul pavimento, e poi ha esalato l'ultimo respiro.


Peccato che non sia riuscito a trovare la stima del budget utilizzato per il film, ma ho letto un po' in tutte le altre recensioni che è molto molto basso.


Da come avrete capito, questa pellicola è ben scritta e ben diretta, ma la trama non è tutto sto granchè, e si perde in quei punti di cui vi ho parlato, dove tende a forzare gli eventi.
Quindi consigliato? NI. Sicuramente meglio di I, Zombie, ma nonostante tutto, non una pietra miliare del cinema horror indipendente. Se vi avanza un'ora e venti di vita e siete curiosi di vedere come andrebbe la vostra luna di miele semmai incontraste uno zombi allora sì, sennò potete benissimo sfruttare quel tempo per fare altro!